La nostra "Prima Impronta"
di Alessandro Cannone, Ruggero Rizzi, Mattia Rizzitelli e Alessandro Vurchio
classi 5^CA e 6^AA

L'annata enologica del 2024 sarà ricordata per l'ottima qualità delle uve, grazie al clima particolarmente favorevole.
Vista la qualità delle uve, con gli studenti - ed in particolare con alcuni del corso di viticoltura ed enologia - si è pensato di effettuare una prova di vinificazione per la produzione del vino novello.
Il vino novello, il cui nome potrebbe far pensare ad un semplice vino di nuova produzione, ha un processo del tutto diverso dal tradizionale sistema per la produzione del vino, caratterizzato da pigiatura, diraspatura, torchiatura e fermentazione.
Infatti, per il vino novello si procede inserendo i grappoli interi all'interno di un serbatoio, separati dal fondo mediante un graticcio; successivamente, il serbatoio viene chiuso ermeticamente, ed è l'anidride carbonica a creare una pressione interna che pigia gli acini dell'uva e ne estrae il succo, il quale rimane sul fondo dove avviene la fermentazione, che, intervenendo in un luogo ermeticamente chiuso, "intrappola" tutti i profumi e gli aromi, rendendo il vino molto gustoso.
Dopo tre settimane di stazionamento delle uve all'interno del serbatoio, abbiamo imbottigliato il vino e gli abbiamo assegnato un nome che potesse raccontare la sua origine: "Prima Impronta".
Con il prodotto finito abbiamo partecipato al Concorso Nazionale del Vino Novello, presso la sala Goal dello Stadio Olimpico di Roma.

Con orgoglio e con la nostra più grande emozione abbiamo visto il nostro vino novello premiato con la GRAN MENZIONE SPECIALE, posizionatosi tra i gradini più alti del podio fra tutte le cantine più blasonate d'Italia.
Ringraziamo il Prof. Cataldo Tandoi, che con la sua competenza e la sua passione ci ha guidati in questa esperienza.