La raccolta delle olive: un'antica danza tra uomo e natura
di Pietro Di Gregorio e Vincenzo Pellegrini
classe 3^DA
La raccolta delle olive è molto più di un semplice lavoro nei campi. È un rito che si ripete da millenni, un connubio tra l'uomo e la natura, un momento in cui l'attesa di un anno intero trova la sua giustificazione.
È un momento particolare anche per noi studenti, che viviamo sia la vendemmia che la raccolta delle olive come un aspetto cruciale del nostro percorso scolastico, consapevoli che le conoscenze e la teoria debbano necessariamente plasmarsi in abilità e competenze.
Anche per questo anno scolastico il rito si è ripetuto. A fine novembre, abbiamo proceduto alla raccolta delle olive nel "Podere Agresti", ovvero il podere annesso alla nostra Azienda Agraria, che ci permette di realizzare le attività laboratoriali e pratiche correlate al nostro percorso di studi.
Inutile dirlo: la fatica è stata tanta, ma la soddisfazione è stata incredibile!
Abbiamo raccolto circa 12 quintali di olive, della specie cultivar coratina, che ci hanno consentito di avere un olio extravergine puro. La nostra azienda agraria, grazie ai nostri docenti, da anni si dedica con impegno e passione alla valorizzazione e alla vendita del nostro olio. Una produzione che con orgoglio definiamo a Kilometro 0.
Nella raccolta delle olive diventa importante individuare diversi aspetti, come il tempo della raccolta, le tecniche, la condivisione di pratiche e usi, che permettono di avere un prodotto di qualità.
L'olio che produciamo nel nostro territorio è un olio di grande qualità, pilastro importante della dieta mediterranea, oggi apprezzato e valorizzato anche fuori dal contesto nazionale.

Quando raccogliere?
Il periodo ideale per la raccolta varia a seconda della varietà di oliva, del clima e della zona geografica. In generale, la raccolta si svolge tra ottobre e dicembre, quando le olive hanno raggiunto la giusta maturazione, riconoscibile dal colore e dalla consistenza.
Le tecniche di raccolta
Nel corso dei secoli, le tecniche di raccolta si sono evolute, ma alcune tradizioni rimangono immutate. Tra le più comuni troviamo:
Brucatura: si tratta della raccolta manuale, con le mani o con l'aiuto di appositi rastrelli, che permette di selezionare le olive migliori e di danneggiare meno la pianta.
Bacchiatura: le olive vengono fatte cadere battendo i rami con bastoni di legno. Un metodo più rapido, ma che può danneggiare i frutti e l'albero.
Pettinatura: un rastrellamento delicato dei rami, che permette di raccogliere le olive senza danneggiarle eccessivamente.
Scuotitura meccanica: la raccolta viene effettuata da macchine che scuotono i rami, un metodo veloce, che richiede attrezzature specifiche e non del tutto delicato con la struttura dell'albero
Noi abbiamo preferito adottare la brucatura e la pettinatura, definibili come tecniche di raccolta più delicate. Certo, il lavoro diventa più lento e faticoso, ma ne vale la pena, poiché il nostro desiderio è recuperare la naturalezza che la terra ci suggerisce da secoli e che garantisce:
Qualità dell'olio: il momento della raccolta influisce direttamente sulla qualità dell'olio extravergine di oliva. Olive raccolte al giusto grado di maturazione daranno un olio più fruttato e aromatico.
Salvaguardia dell'olivo: le tecniche di raccolta corrette contribuiscono a preservare la salute dell'olivo, garantendone la longevità.
Per concludere, vogliamo ricordare che la raccolta delle olive e la successiva trasformazione in olio rappresentano una danza sociale e culturale che investe il nostro territorio e le nostre famiglie. Una danza che crea aggregazione e che simboleggia quel ponte di continuità tra il presente e il passato, tra l'antico mondo contadino e il nuovo orizzonte imprenditoriale.